Nel definire il mio approccio alla psicoterapia, oltre ad affermare che è integrato con focus sull’analisi transazionale, specifico che è contrattuale, il che significa che paziente e terapeuta si impegnano nel collaborare a raggiungere obiettivi concordati nella fase iniziale della terapia.
Eric Berne, il fondatore dell’analisi transazionale, definisce il contratto come un “esplicito impegno bilaterale per un ben definito corso d’azione”: in particolare con “esplicito” si intende “chiaro e condiviso”, per “bilaterale” che coinvolge 2 parti, per “corso d’azione” che va verso un cambiamento concreto, operazionalizzabile. In sostanza il contratto è un impegno adulto per cambiare se stessi.
Definire un contratto è importante perché:
-
il protagonista è il paziente, in collaborazione con il terapeuta;
-
mette confini;
-
dà direzione;
-
il paziente è responsabile del suo cambiamento.
Gli assunti filosofici di base da cui si deriva la necessità del contratto sono i seguenti:
-
la persona ha la capacità di pensare, è un soggetto attivo;
-
la persona è ok.
-
ognuno decide per sé e per la sua vita.
Il metodo contrattuale stabilisce una corresponsabilità, un impegno verso una direzione.
La persona è progettuale: affinché il “raccontarsi” della persona sia una buona narrazione, deve contenere ciò che è desiderato, ciò verso cui la persona tende. Scoprire le mete, i punti di arrivo è a cura di chi ascolta (terapeuta).
La definizione del contratto si colloca nella fase della pianificazione del trattamento, va quindi effettuato solo dopo un’attenta valutazione problema e un’accurata formulazione del caso. È quindi fondamentale fare prima una buona diagnosi e anche stabilire un’alleanza terapeutica.
Il contratto è caratterizzato dai seguenti elementi:
-
è un impegno esplicito
-
è un impegno condiviso
-
viene effettuato da uno Stato dell’Io Adulto
-
stabilisce cosa verrà fatto insieme
-
stabilisce quanto tempo ci vorrà
-
pone una chiarezza di confini
-
definisce il punto di arrivo della terapia.
Il contratto è valido quando:
-
è legale
-
c’è un consenso reciproco
-
è espresso in termini positivi
-
è concreto
-
è raggiungibile
-
va nella direzione di uscire dagli aspetti copionali, deve perciò essere sicuro per il cambiamento richiesto dalla persona.
-
viene fatto dall’Adulto in collaborazione con il Bambino Libero.
Sono invece contratti inaccettabili i seguenti:
-
i contratti che implicano il cambiamento di un’altra persona
-
i contratti genitoriali (“devo…”) che si basano su delle controingiunzioni (spinte genitoriali) perché per definizione sono irraggiungibili.
-
I contratti “diluiti” che non prevedono alcun cambiamento e la meta non è chiara: contengono qualificatori di non efficacia (un po’ più, un po’ meno, sentirmi meglio); sono vaghi, non chiari; contengono qualificatori di sforzo (cercare, tentare).
Il contratto viene costruito in 3 fasi:
1) chiarificazione del problema: focus sul problema e individuazione della richiesta
2) verifica della validità della richiesta
3) accordo sugli obiettivi, che devono essere positivi, specifici, osservabili, graduali.