Per Bowlby l’attaccamento è un legame che si stabilisce tra una persona bisognosa e fragile e tra una più saggia e caratterizza il legame tra il bambino e la propria madre.
Il sistema di attaccamento (a base innata) rimane sempre attivo, anche una volta cessata la condizione di bisogno tipica del bambino, e i modelli di attaccamento tenderanno poi a riflettersi nei rapporti di coppia che quel bambino una volta cresciuto instaurerà, in cui il partner verrà visto anche come la figura in grado di fornire protezione e conforto, seppur con la differenza fondamentale per cui la relazione madre – bambino è caratterizzata da complementarietà e quella tra due partner da reciprocità.
In particolare, le funzioni svolte dalla madre vengono man mano svolte dai coetanei: così, se durante le scuole medie nei coetanei si ricerca contatto e un rifugio sicuro ma i genitori rimangono la base sicura da cui partire per l’esplorazione e la fonte dell’ansia da separazione, dai 15 ai 17 anni tutte queste funzioni iniziano a poter essere svolte dai coetanei, che sostituiscono così i genitori come figure d’attaccamento, e i legami si strutturano come relazioni d’amore a tutti gli effetti.
Le 4 funzioni descritte si ritrovano anche nelle varie fasi della relazione:
1. durante il corteggiamento si ricerca prevalentemente il contatto e vengono valutate le caratteristiche dell’altro, per cui ci tende a presentare al meglio
2. durante l’innamoramento, l’altro viene vissuto come un rifugio sicuro e quindi si verifica quanto l’altro sia accudente mostrandosi anche nelle proprie caratteristiche peggiori; se non trovano corrispondenza alle proprie richieste di accudimento, le persone sicure lasciano il partner, mentre quelle insicure tentano di cambiarlo (invano)
3. durante la fase dell’amore, si decide di stare insieme, per cui compare anche l’ansia da separazione; il desiderio sessuale, che nelle fasi precedenti viene suscitato dal vedersi, viene qui determinato dal senso di protezione
4. durante la fase dell’attaccamento nella vita quotidiana, l’altro viene vissuto come una base sicura, cui si dà e da cui si riceve rassicurazione; i segnali dell’attrazione e dell’amore non sono cospicui e anche nel desiderio sessuale prevale il coinvolgimento sull’eccitazione; vi è un’interdipendenza emozionale e fisiologica.