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Allenare alla vita: conferenza di Alberto Pellai

Lunedì 19 agosto 2024 lo psicoterapeuta Alberto Pellai ha tenuto presso la Chiesa di Viserba Mare un incontro pubblico dal titolo “Allenare alla vita”.

La domanda centrale dell’incontro è dell’omonimo libro è “Dove ci siamo persi?”, cioè la ricerca di una spiegazione al fatto che i genitori di oggi sono sempre più attenti alla felicità dei loro figli e gli adolescenti e giovani di oggi stanno sempre peggio dal punto di vista psicologico.

Infatti, mentre dal 1980 al 2012 la salute mentale degli adolescenti è rimasta pressoché stabile, dal 2012 a oggi è peggiorata progressivamente ogni anno.
Cosa è successo tra il 2010 e il 2012?

  • È avvenuto il passaggio dal cellulare allo smartphone
  • Si è verificata la rivoluzione dei social media con il passaggio per i giovani da Facebook a Instagram, dal testo corredato da foto alla foto corredata dal testo (con conseguente riduzione dell’uso del linguaggio e della capacità di astrazione) e con l’introduzione delle “stories” che “obbligano” i follower a guardare lo smartphone tutti i giorni se non vogliono perdere contenuti
  • È stato introdotto sul mercato l’Iphone 4, il primo con videocamera integrata, che ha fornito la possibilità di raccontare una vita virtuale, spesso diversa sa quella reale.

Tutto il mondo virtuale si fonda su una gratificazione immediata attraverso il rilascio di dopamina, che è alla base di tutte le dipendenze. Questo spiega il bisogno di giocare anche di notte, privando i giovani del prezioso sonno, e la violenza esercitata nei confronti dei genitori che “osano” disconnettere i dispositivi.

Gli adolescenti hanno bisogno di genitori che mostrino una “adultità” competente, un carisma, non che testimoniano stanchezza, fatica e stress, che sicuramente non incentivano i figli a diventare adulti.

Hanno inoltre bisogno di genitori che creino alleanze tra loro, che invitano a cena o escano con altre famiglie con figli, allenando così i figli ad andar fuori e non a rimanere chiusi nella loro camera, come accade nel sempre più diffuso fenomeno dell’hikikomori.

Infine hanno bisogno di riscoprire una dimensione trascendente, una spiritualità, che non necessariamente corrisponde con una religione, che li ponga di fronte alle domande esistenziali e a un’etica, a una distinzione tra bene e male che sembra essere stata persa, come denotano i gravi reati commessi da minorenni e l’assenza di senso di colpa.

Il potenziamento dell’Io dei “figli da podio” e il nichilismo derivante dal contesto socioculturale (vedi i contenuti di film e canzoni) annulla la dimensione del “noi” presente invece nella spiritualità, che fa percepire l’Io come limitato e non onnipotente. Il nichilismo invece genera un vuoto interiore che viene poi colmato dai beni di consumo.