Secondo il DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), i Disturbi d’Ansia includono:
- Disturbo di Panico (o Disturbo da Attacchi di Panico), caratterizzato dalla presenza di Attacchi di Panico ricorrenti e inaspettati, seguiti da almeno 1 mese di preoccupazione persistente di avere un altro Attacco di Panico
- Agorafobia (con o senza anamnesi di Disturbo di Panico): evitamento di luoghi o situazioni da cui sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto in caso di attacco di panico o di sintomi tipo panico
- Fobia Specifica: ansia intensa di fronte all’esposizione a un oggetto o a una situazione temuti, che spesso determina condotte di evitamento
- Fobia Sociale: ansia clinicamente significativa in situazioni sociali, che porta spesso all’evitamento delle stesse
- Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC)
- Disturbo Post-Traumatico da Stress (DPTS o PTSD), caratterizzato dal rivivere un evento traumatico
- Disturbo Acuto da Stress, caratterizzato da sintomi simili al DPTS ma di durata inferiore
- Disturbo d’Ansia Generalizzato (GAD): almeno 6 mesi di ansia e preoccupazione persistenti ed eccessive.
Per tali disturbi, secondo quanto riportato nel Dizionario Internazionale di Psicoterapia (Nardone e Salvini, 2013), gli approcci psicoterapeutici che si sono rivelati più efficaci sono le psicoterapie:
- comportamentale (ad es. esposizione graduale nel trattamento delle fobie secondo il modello di Marks)
- cognitivo – comportamentale
- cognitiva abbinata a tecniche di rilassamento
- EMDR (che viene utilizzata in particolare nel trattamento del DPTS)
- breve strategica
- psicodinamica strutturata.
Personalmente, prediligo la terapia cognitivo – comportamentale nel trattamento di questi disturbi: in particolare, per quanto riguarda le fobie, applico l’esposizione graduale alla situazione temuta accompagnata dalla confutazione dei pensieri irrazionali negativi; per quanto concerne gli Attacchi di Panico, l’individuazione dei pensieri automatici e la loro confutazione, seguita dall’esposizione alle situazioni temute in caso di Agorafobia.
L’utilizzo di queste terapie permette una risoluzione dei sintomi in tempi brevi: infatti, anche se soprattutto gli attacchi di panico vengono vissuti come particolarmente spaventosi e invalidanti, sono sufficienti alcuni mesi per superarli attraverso la combinazione di una psicoterapia cognitivo-comportamentale e di un’adeguata terapia farmacologica.