A fronte dell’importanza della consapevolezza nei pazienti oncologici (descritta in letteratura), della loro aumentata conoscenza e percezione dei propri diritti e delle norme previste dal codice deontologico dei medici, nella pratica clinica spesso tali soggetti non sono consapevoli di diagnosi e ancor meno di prognosi.
Nella ricerca “Consapevolezza di diagnosi e prognosi in pazienti oncologici: atteggiamentri e comportamenti di medici e infermieri” condotta da Di Giacomo, Mariotti, Andruccioli, Raffaeli, Russo, insieme col sottoscritto e presentata nel 2009 al XVI Congresso Nazionale SICP a Lecce, sono state indagate:
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le opinioni di medici e infermieri sulla comunicazione di diagnosi e prognosi infausta della malattia oncologica
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le loro percezioni sulla consapevolezza del paziente
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i loro comportamenti effettivi, per identificare se è presente congruenza fra opinioni degli operatori sanitari, loro reali comportamenti e consapevolezza dei pazienti.
E’ risultato che da un lato sia medici (71,3%) sia infermieri (77,3%) ritengono opportuna la comunicazione di diagnosi, la reputano utile per favorire la compliance (rispettivamente 82,8% e 80,3%) e per favorire la scelta delle cure (82,8% e 89,4%); dall’altro lato il 18,4% e il 13,6% ritengono che più del 75% dei propri pazienti voglia essere messo a conoscenza della diagnosi, solo il 18,4% dei medici ha comunicato la diagnosi a più del 75% dei suoi pazienti e rispettivamente l’11,5% dei medici e il 13,6% degli infermieri ritengono consapevoli di diagnosi più del 75% dei propri pazienti.
Rispetto alla prognosi, il 34,5% dei medici e il 50% degli infermieri ne ritengono opportuna la comunicazione, rispettivamente il 58,6% e il 63,6% la reputano utile per favorire la compliance, il 67,8% e il 77,3% per favorire la scelta delle cure; ciò nonostante, il 3,4% dei medici e il 12,1% degli infermieri ritengono che più del 75% dei pazienti voglia conoscere la prognosi, solo il 3,4% dei medici ha comunicato una prognosi infausta a più del 75% dei pazienti nei 6 mesi precedenti e rispettivamente l’11,5% dei medici e il 12,1% degli infermieri ritengono che più del 75% dei propri pazienti siano consapevoli di prognosi.
In conclusione, si evince che:
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il personale sanitario è più favorevole alla comunicazione di diagnosi che non di prognosi
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gli infermieri sono più favorevoli alla comunicazione rispetto ai medici
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a un atteggiamento generalmente favorevole nei confronti della comunicazione spesso non corrisponde un comportamento congruente e una reale consapevolezza del paziente.