All’interno dell’approccio integrato della mia scuola di specializzazione, rientra anche la psicologia umanistica, della quale in particolare condivido il modo di considerare la persona e i suoi bisogni.
Infatti, la Psicologia Umanistica afferma la necessità di considerare l’uomo nella sua totalità, così come egli si manifesta nelle normali e quotidiane situazioni della vita.
La Psicologia Umanistica vede la persona come portatrice di valori ed interessata a realizzare valori; indica quale mèta ultima della vita l’autorealizzazione attuata per mezzo delle migliori potenzialità dell’individuo, che consiste nel divenire sempre di più ciò che si è e nel divenire tutto ciò che si è capaci di divenire. Pur riconoscendo i limiti dell’esperienza umana, insiste nell’affermare la fondamentale libertà e autonomia dell’essere umano.
Per Maslow la dinamica motivazionale dell’uomo si fonda sui suoi bisogni fondamentali e sulle sue potenzialità personali. Nella misura in cui l’uomo gratifica i propri bisogni istintivi e quanto più attua e sviluppa le proprie potenzialità, tanto più ha la possibilità di essere felice.
In pratica l’individuo raggiunge l’ideale di crescita e di realizzazione della propria personalità se nella sua vita riesce a rispondere coerentemente a determinate domande esistenziali, quali: «come posso essere un uomo buono? come posso vivere una buona vita? come posso essere fruttuoso nella mia vita? come posso essere felice? come posso essere in pace con me stesso?»
La possibilità, tuttavia, di rispondere consapevolmente a questi interrogativi dipende da alcune condizioni sociali e da determinati fattori personali.
Le condizioni sociali, che facilitano e rendono possibile l’espressione di se stesso, sono riscontrabili soltanto in una società che ha caratteristiche di permissività, gratificazione e espressione. Ma nella nostra società, ben lontana dall’essere perfetta, ci sono degli individui molto sani; per Maslow l’uomo sano ha la capacità di staccarsi dal suo ambiente, cioè vive secondo le sue leggi interiori piuttosto che sotto pressioni esterne.
Rogers sostiene che l’organismo ha la tendenza fondamentale ad attualizzare, mantenere ed accrescere le proprie esperienze sia nei confronti dei bisogni organici sia di quelli psicologici. Per lui «l’organismo si muove nella direzione di una maggiore indipendenza o responsabilità di se stesso. Il suo movimento è nella direzione di una sempre maggiore autogestione, autoregolazione e autonomia, in senso opposto al controllo eteronomico o controllo dato da forze esterne. Infine, l’autoattualizzazione dell’organismo sembra andare nella direzione della socializzazione».
Rogers è convinto che il comportamento umano – e con ciò l’attuazione dell’autorealizzazione – dipende da come l’individuo percepisce il suo mondo.
La salute psichica viene raggiunta solo da una persona nel pieno della sua funzionalità.
Alcune delle caratteristiche della personalità pienamente funzionante per Rogers sono:
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la persona è aperta alle proprie esperienze e non è difensiva;
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sperimenta inoltre un’incondizionata accettazione di sé;
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risponde alle diverse situazioni con un comportamento di adattamento singolare e creativo;
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il suo organismo è una guida sicura ed efficiente al comportamento più soddisfacente;
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vive con gli altri nella più grande armonia possibile a causa del carattere di ricompensa della considerazione positiva reciproca.
Infine tutte queste caratteristiche della persona pienamente funzionante sono qualità processuali, non statiche o strutturali, in quanto la persona vive in un processo di continua autorealizzazione.
Per Maslow e Rogers la via per conseguire l’autorealizzazione è «conosci te stesso – e sii te stesso».
Bibliografia
Franta H. “Individualità e formazione integrale”. Roma, LAS.