PERSONALITA’ ISTERICA E ISTRIONICA
I due gruppi rappresentino: per alcuni autori gradazioni lungo un continuum, mentre per altri autori entità diagnostiche distinte.
Caratteristiche comuni
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Emotività labile e superficiale.
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Ricerca di attenzione.
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Disturbo della funzione sessuale.
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Dipendenza ed impotenza.
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Autodrammatizzazione.
Differenze
Personalità isterica
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Emotività ristretta e circoscritta.
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Esibizionismo sessuale e bisogno di essere amati.
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Buon controllo degli impulsi.
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Seduttività sottilmente attraente.
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Ambizione e competitività.
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Super-Io rigido e alcune difese ossessive.
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I desideri sessuali nel transfert si sviluppano gradualmente e sono considerati irrealistici.
Disturbo istrionico di personalità
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Emotività florida e generalizzata.
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Esibizionismo avido con un aspetto esigente, orale che è “freddo” e meno partecipe.
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Impulsività generalizzata.
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Seduttività cruda, inadeguata e distanziante.
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Afinalismo e impotenza.
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Super-Io superficiale con predominanza di difese primitive (scissione ed idealizzazione).
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Intensi desideri transferali sessualizzati che si sviluppano rapidamente e che sono ritenuti come aspettative realistiche.
I soggetti con personalità isterica sono teatrali ed esibizionisti in modo più sottile; esprimono la sessualità in modo più timido ed accattivante; nel lavoro hanno un ragionevole successo.
Genere e diagnosi
La personalità isterica è spesso associata al genere femminile per stereotipi culturali più legati al ruolo sessuale che alle psicodinamiche. Infatti è largamente documentato nei maschi con 2 tipologie:
– ipermascolino: Don Giovanni, seduttivo, antisociale;
– passivo effeminato: omosessuale, eterosessuale impotente con paura delle donne.
Stile cognitivo e meccanismi di difesa
Shapiro (1965): il tipico stile cognitivo è impressionistico: generico, relativamente aspecifico e privo di precisione, in particolare rispetto ai dettagli specifici.
Quando affrontano un test psicologico, questi pazienti tendono ad evitare di concentrarsi sui fatti e a rispondere invece con vaghe impressioni.
Questo stile è complementare ai due principali meccanismi di difesa:
– rimozione: facilitata dalla lacunosa ritenzione dei fatti da parte del paziente e dalla conseguente eccentrica rievocazione dei fatti impressionistica e imprecisa
– diniego: la labilità dell’attenzione facilita il disconoscimento di aspetti di realtà.
I pazienti manifestano un atteggiamento blasé di indifferenza (“belle indifference”) nei confronti di certi aspetti della realtà che essi sembrano scotomizzare a causa dell’incapacità di integrare o riconoscere le implicazioni, le conseguenze e i dettagli dell’esperienza.
Horowitz (1977) definisce la personalità isterica sulla base di 3 schemi:
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schemi a breve durata (minuti o secondi): modalità di processare le informazioni (globale dispiegarsi dell’attenzione e comunicazioni incomplete ed imprecise);
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schemi a media durata (ore o giorni): tratti (comportamento infantile, suggestionabilità, sbalzi d’umore, seduttività sessuale e ricerca d’attenzione);
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schemi a lunga durata (mesi o anni): relazioni interpersonali (interazioni vittima-aggressore o figlio-genitore e tematiche di salvataggio o stupro).
I pazienti isterici rispondono bene alla psicoterapia individuale espressiva o alla psicoanalisi; si legano facilmente al terapeuta (percepito come utile) e sviluppano rapidamente un’alleanza terapeutica.
Di solito portano un sintomo discreto (es. disfunzione sessuale), ma entrano in terapia per un’insoddisfazione generale nelle modalità relazionali (rottura di un matrimonio o di una storia d’amore), con presenza di sentimenti di ansia e depressione per le delusioni con il partner attuale.
I pazienti iniziano la terapia con l’aspettativa inconscia che il terapeuta sia in grado di comprenderli in modo intuitivo non verbale e senza conoscere i dettagli del loro mondo interno; per questo, l’approccio iniziale deve essere gestito per ottenere quanti più dettagli è possibile da parte del paziente.
Obiettivo del trattamento è aiutare il paziente a:
– riflettere per definire precisamente i sentimenti espressi in modo vago (difesa);
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connettere idealmente un sentimento ad un altro e aiutarlo a sentire più profondamente e genuinamente;
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tollerare gli affetti profondi e a sviluppare un maggior sentimento di Sé come persona attiva in relazione con l’ambiente (non vittima passiva).
Il cambiamento dello stile cognitivo comporta il cambiamento delle relazioni oggettuali e lo sviluppo di nuovi modelli di percezione delle relazioni (non più vittime degli altri, ma ruolo attivo). Il lavoro terapeutico all’interno del transfert è il principale veicolo di cambiamento (per la riproposizione delle relazioni esterne). La scorretta gestione del transfert (erotico) causa l’insuccesso della terapia.